Da quando Toyota ha esportato la filosofia e le metodologie Lean in Occidente, abbiamo aperto gli occhi su tutti processi inutili che potevamo facilmente eliminare. Si sa, la cultura occidentale è quella del consumismo, dello “sciupo vistoso” tanto invidiato dalle classi basse che appena hanno potuto, si sono circondate di oggetti di cui non avevano bisogno. È proprio questo modo di pensare che probabilmente sta dando problemi nel tuo magazzino: gli sprechi si formano tutti i giorni. Appena riesci ad eliminarne uno, un altro nuovo fa capolino.
La soluzione però esiste, ed è composta di 5 passi che daranno ritmo alla tua opera di ottimizzazione:
- Seiri: selezionare
- Seiton: riordinare
- Seiso: pulire
- Seiketsu: standardizzare
- Shitsuke: sostenere
Come puoi mettere in pratica la metodologia 5S nel tuo magazzino
Procediamo con ordine: prima di tutto Seiri. Separare ciò che ti è utile da ciò che non lo è in magazzino significa individuare merce danneggiata o obsoleta, scorte eccedenti, pallet rotti o altre attrezzature difettose da ripristinare.
La fase successiva è quella del fare ordine: ogni cosa ha il suo posto e soprattutto si trova al suo posto! Gli attrezzi vanno posizionati dove servono e le diverse aree logistiche devono essere ben demarcate. Tutto il magazzino va mappato ed etichettato in modo accurato. In questa fase, punta a diminuire le distanze tra i nodi importanti per ottimizzare i flussi di materiale.
Al terzo posto figura la pulizia. Sembra banale ma è un fattore di successo essenziale e spesso sottovalutato. Un ambiente lavorativo pulito e ordinato permette di velocizzare le attività e gli spostamenti. In più rende il lavoro più piacevole e da questo punto comincia anche la consapevolezza dei lavoratori: chiedi a loro che cosa considerano uno spreco. Si sentiranno più motivati e potrai sviluppare la loro creatività: ti sarà davvero utile avere il punto di vista di chi si trova sul campo.
Il cambiamento è per sempre: il ciclo infinito
La metodologia delle 5S ha lo scopo di creare un ciclo infinito di adattamento del posto di lavoro al processo ottimale. A questo servono le ultime due S: standardizzare le prime tre fasi e riprodurle all’infinito (proprio come nel principio del Kaizen).
Inizialmente (Seiketsu) vanno individuate delle procedure e dei metodi adatti al tuo ambiente lavorativo e ai tuoi collaboratori. Poi la filosofia va diffusa a tutto il team perché è importante sviluppare l’autodisciplina. Ogni tanto dovrai effettuare dei controlli per assicurarti che le indicazioni siano seguite e che tutti abbiano capito e interiorizzato la pratica delle 5S.
Potresti notare ad esempio che qualche addetto non è convinto di queste innovazioni di gestione ed è invece resistente al cambiamento: in questo articolo analizziamo proprio questo caso.
La sesta S potrebbe essere la Sicurezza. Non è compresa nel metodo originario, ma assicurarsi che il luogo di lavoro sia il più sicuro possibile per i lavoratori è un principio del tutto in linea con l’obbiettivo Lean di abbattere gli sprechi.